Singer’s tips: cinque consigli su come studiare un brano nuovo

Ciao a tutti, e benvenuti (o bentornati!) nel mio piccolo spazio virtuale dedicato alla voce, al canto, e alla musica in generale.

Scusadomi, come sempre, della mia consueta incostanza nello scrivere, vi propongo queste cinque brevi riflessioni/consigli/spunti dedicati allo studio di un nuovo brano.

Buona lettura! 

  • 1. Se ascolti, non canti (e viceversa). 

Il primo consiglio che do spesso ai miei allievi, soprattutto a chi ha qualche difficoltà nel memorizzare delle melodie è molto semplice: non cantare mai sopra il brano originale mentre lo stai ascoltando. So che può sembrare un consiglio banale, ma da cantante, conosco bene l’istinto di farsi trascinare dalla musica e aggiungere quasi immediatamente la propria voce al brano.

La conclusione, nella maggior parte dei casi, è che finiamo per fare entrambe le cose “a metà” ascoltando senza concentrazione e coprendo con la nostra voce eventuali particolari.

In modo più sottile, questo discorso vale anche per chi ascolta canticchiando solo “mentalmente” un brano: se ho bisogno di ascoltare una melodia per studiarla, ho bisogno di avere il cervello “recettivo”, ed assolutamente non condizionato ciò che ci aspetteremmo di sentire!

Il consiglio è dunque quello di ascoltare più volte il brano, con testo (o spartito) alla mano, soffermandosi sempre su tutto ciò che cattura la nostra attenzione, prendendo appunti, e una volta sicuri di ciò che abbiamo imparato, provare a cantare tranquillamente il brano senza l’aiuto dell’interprete originale!

 

  • 2. Isola le parti più difficili, ma non dimenticarti il senso musicale. 

Questo consiglio mi è stato dato anni fa da un bravissimo insegnante di pianoforte, ma l’ho trovato estremamente utile anche per chi canta.

Capita, in moltissimi brani, di imbattersi in un “passaggio critico”, può trattarsi di una suddivisione ritmica della melodia o di un intervallo particolarmente difficile da eseguire ed è una difficoltà che accomuna tutti i musicisti. Naturalmente sarà necessario soffermarsi su quel punto per più tempo per acquisire l’abilità tecnica richiesta, magari rallentando quel determinato passaggio, e provandolo “a loop”.

Ciò che però non dobbiamo mai dimenticare è che un brano ha una sua struttura e un suo senso musicale, e che dopo aver imparato come affrontare tecnicamente il passaggio critico, questo andrà reinserito all’interno della canzone, rispettandone dinamiche, interpretazione e intensità. A questo proposito, è utile provare a cantare anche una versione “semplificata” del brano, ricordandoci di distribuire la nostra attenzione su ogni nota, e solo successivamente, inserire il passaggio più difficile. 

 

  • 3. Canta con la tua voce. 

E’ molto difficile, a volte, nella musica moderna, separare ciò che fa parte della melodia di un brano dalla vocalità del suo interprete: piccoli spostamenti ritmici, glissati, “vezzi” ed abbellimenti vocali si intrecciano in modo quasi indissolubile con la melodia del brano e rischiano di confonderci le idee.

Un piccolo “trucchetto” che mi ha aiutato nel tempo è stato quello di provare a studiare il linguaggio di un cantante o di un genere musicale: in questo modo non solo saremo più consapevoli di cosa stiamo studiando, ma noteremo più facilmente le differenze fra i vari artisti e potremmo anche trarre ispirazione dalle voci che ci piacciono di più.

E se proprio non sapete da che parte cominciare vi propongo un gioco: prendete un brano di vostra conoscenza e provate ad interpretarlo in un genere completamente diverso, magari ispirandovi ad una vocalità lontana anni luce da quella originale!

 

  • 4. “Trascrivi” qualche nota. 

Lo so, lo so, la lettura/scrittura delle note ed il solfeggio non sono propriamente i nostri migliori amici, ma vi assicuro che non è questo ciò che intendo con il quarto consiglio di questo post.

C’è una differenza enorme tra lo studio del solfeggio e la capacità di riconoscere le note di una melodia, e ciò a cui mi riferisco è l’esercizio mentale di identificare le note di un determinato passaggio con l’aiuto di uno strumento musicale (anche una banale tastierina scaricabile in forma di app sul telefonino!). In particolare, ciò che chiedo ai miei allievi è di farmi capire di aver identificato correttamente i suoni di un determinato passaggio, gli intervalli e la loro “disposizione” nel tempo: questo esercizio può essere svolto tranquillamente suonando un qualsiasi strumento musicale (quasi sempre il più intuitivo è la tastiera), ricordandosi di battere il piede a tempo rispettando accenti, battere e levare.

Volete una versione ancora più semplice? Sempre battendo il piede a tempo, provate anche solo semplicemente a cantare i brano sostituendo una sillaba inventata alle parole del testo, o, se il testo è in italiano, togliendo tutte le consonanti.

“Pro” tip: provate a fare quest’esercizio trascrivendo i fraseggi di qualche cantante estremamente virtuoso, anche se magari non sono brani di vostro gradimento: non ci servirà per aggiungerli al nostro repertorio, ma solo per “allenare” la nostra intonazione. 

 

  • 5. Cerca di trovare tutte le alternative alla base originale, e sperimenta altre tonalità (anche quando l’originale è comoda). 

Quando ho iniziato a studiare canto non c’erano ancora moltissime basi musicali disponibili in giro e Youtube non era ancora nemmeno nei pensieri dei suoi sviluppatori, in compenso, in ogni gruppo di amici c’erano almeno una o due persone in grado di suonare qualche strumento musicale. Ora non vorrei cadere in uno di quei terribili discorsi a tema “si stava meglio quando di stava peggio”, ma vi assicuro che per imparare la melodia di moltissimi brani, non servono elevate capacità tecniche strumentali (ne sanno qualcosa i miei allievi.. ehm..).

Cercate, ogni tanto, di accantonare quelle basi musicali, spesso anche perfettamente confezionate, dove trovate l’arrangiamento originale del brano a “guidarvi” nell’esecuzione e provare a cantare con il solo accompagnamento degli accordi, questa pratica vi aiuterà tantissimo a memorizzare la struttura della canzone, e vi metterà di fronte alla difficoltà di dover “condurre” voi il gioco.

Se non avete dimestichezza con nessuno strumento (e non avete amici o familiari disposti a darvi una mano) vi consiglio di cercare online qualche “base acustica” suonata con un pianoforte o una chitarra.

Ed eccoci arrivati all’ultimo consiglio che ho da darvi per questo post: provate, nei limiti della vostra estensione, a cambiare la tonalità del brano che state studiando, magari scendendo o salendo di mezzo tono alla volta; è un ottimo esercizio per il nostro orecchio, e può rivelarsi molto utile nel caso in cui le persone che suonano con noi abbiano necessità di qualche piccolo “aggiustamento”. Ricordiamoci sempre che, se le tonalità dei brani devono rispettare la voce del cantante, anche gli strumenti hanno le loro necessità, ed è molto importante farsi trovare pronti a qualche piccola modifica!


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