Back in the saddle - Lezioni Online - Considerazioni (Parte 1)

Premessa: chi mi conosce sa quanto, purtroppo, il dono della sintesi non mi appartenga, per questo motivo, al momento della pubblicazione ho deciso di dividere questo articolo in due parti.

PARTE 1

Ciao a tutti, e bentornati su questo blog.
Se qualcuno di voi fosse capitato su questa pagina negli ultimi mesi, si sarebbe probabilmente accorto di quanto, come per molte persone, sia difficile anche per me mantenere aggiornato con costanza un blog o un sito internet: vi chiedo scusa per la mia assenza, e prometto che farò del mio meglio per garantire a chi legge una maggiore continuità.
Vi scrivo durante gli ultimi giorni di questo periodo di quarantena per raccontarvi la mia esperienza di didattica online, come sempre curiosa di conoscere il vostro punto di vista su questo argomento.
Le cose da dire sono tante, e spaziano da un piano più strettamente pratico (connessione internet, latenza, programmi da utilizzare) a quello più umano e "mentale": come sempre cercherò di essere sintetica, come sempre, probabilmente, non ci riuscirò.
Ringrazio in anticipo chiunque di voi decida di continuare questa lettura.

Il fattore pratico: connessione internet, hardware e software utilizzati.

Devo ammettere che quando si è prospettata la possibilià/necessità di convertire, per un periodo, le classiche lezioni di canto in lezioni online, ero talmente preoccupata ad immaginare lo svolgimento della lezione, che ho affidato la parte legata alla connessione internet di casa a mio marito, musicista e didatta, che da ormai dieci anni è abituato a dare lezioni di chitarra online ad allievi in ogni parte del mondo. La soluzione è stato il cavo ethernet: due cavi lunghissimi, che partissero dal modem (in camera da letto) fino ad arrivare nello studio di Vincenzo (il primo) e nel salotto dove ho il mio computer sul piano (il secondo). Ci si fa il limbo dentro casa, diventano un incredibile passatempo per gli animali domestici, intrecciano meravigliose storie d'amore con il filo dell'aspirapolvere portando il tuo povero modem ad un passo dal "volo dalla scrivania", ma funzionano. Dimenticatevi ripetitori Wi-Fi ed apparecchietti da attaccare alla corrente, se volete una linea internet veloce cercate il cavo ethernet più robusto che trovate e attaccatelo direttamente dall'uscita del modem al computer con il quale vorrete collegarvi, e sappiate che proprio perché si tratta di un cavo molto robusto, cercare di "domarlo" con canaline che prevedono angoli a 90 gradi sarà del tutto inutile. Tanto vale lasciarlo a mezz'aria in pieno corridoio, aprire le finestre e stenderci i panni.
Per quanto riguarda il fattore hardware, qui ho qualcosa di più interessante da dirvi.
Partendo dal presupposto che probabilmente la maggior parte dei miei colleghi possiederà una scheda audio esterna, vi suggerisco di usare lo stesso microfono e la stessa scheda che usereste per delle preproduzioni "casalinghe" dei vostri brani: in questo modo lavorerete con strumenti ai quali siete già abituati, usando la semplice accortezza di allontanare un po' il microfono da voi nel momento in cui dovrete utilizzare uno strumento con cui accompagnare dei vocalizzi.
Personalmente, nei primi giorni di quarantena mi sono lasciata tentare dall'acquisto di un microfono usb a diagramma polare variabile al quale mi sono subito affezionata: si tratta di Blue Yeti Black, facilmente reperibile online (anche riconzionato, ad un costo ridicolo rispetto al nuovo!). Importantissimo per tutti i colleghi che, come me, lavorano da casa in cuffia: trovate il modo di aver un ascolto diretto della vostra voce! Sappiamo tutti benissimo cosa significherebbe trovarsi dopo un'ora di lezioni con la voce a pezzi per aver inconsapevolmente "urlato" indicazioni per ore ai nostri allievi... e non veniamoci a raccontare che saremmo in grado di mantenere il giusto tono di voce per tutto questo tempo e con le orecchie isolate dalle cuffie, perchè la concentrazione ed il mestiere aiutano, ma siamo esseri umani!
Prima di passare alle considerazioni più strettamente didattiche, vorrei spendere due parole sui software: ho tenuto e continuo a tenere lezioni sia su Skype che su Zoom (comprese quelle del laboratorio vocale, come vi racconterò più tardi), e personalmente ho notato una grandissima differenza. Se con Skype mi sono spesso trovata davanti ad alcuni limiti, le possibilità di condivisione di zoom, con il quale è possibile condividere video ed audio non solo dal proprio computer, ma da altri dispositivi (tablet e smartphone), hanno reso le mie lezioni decisamente più dinamiche ed interattive.
Se doveste anche voi aver voglia di provare questo programma (disponibile gratis nella versione basic sul sito ufficiale), vi lascio qui sotto il link di un video tutorial (in ingelse) dove troverete degli ottimi consigli su come "settare" il vostro audio per renderlo il più possibile adatto ad una lezione di musica.
Buon divertimento!


https://www.youtube.com/watch?v=eb5dg98cSEM


In foto:
La mia postazione per le lezioni online, il microfono usb Blue Yeti è attaccato ad un supporto  esterno (grazie per la dritta alla mia allieva Roberta!) ed ha anche un'uscita cuffie, regolabile, dalla quale ascoltare sia la propria voce che l'audio del computer.

(To be continued...)